#verità per Giulio Regeni: la lezione di forza e dignità di una madre

Laura Onofri

Come si fa a non provare pietà per una madre che ti dice che ha potuto riconoscere suo figlio solo dalla punta del naso. Come si fa a non provare pietà per una famiglia che ha educato un figlio aperto al mondo, che lo ha visto partire, forte e pieno di quell’educazione ricevuta e  l’ha visto  ritornare morto.
Come si fa a non provare pietà pensando alle torture subite da quel ragazzo, che per sei giorni ha urlato nelle carceri egiziane.
Ma non è la pietà che deve farci muovere a chiedere insieme a questa madre e a questa famiglia, la verità per Giulio Regeni: è il sentimento di giustizia, una giustizia che uno Stato deve cercare a tutti i costi, senza paura delle conseguenze che questo può comportare, senza paura di poter compromettere rapporti diplomatici.
Paola Deffendi Regeni non ha urlato, non ha pianto durante la conferenza stampa, ha dimostrato una forza e una dignità incredibili, e che sente di dovere a quel figlio tanto amato ed educato ai valori della libertà, della giustizia e della democrazia.
Paola Deffendi Regeni è una donna, una madre, una cittadina che chiede al suo Paese di cercare la verità con la stessa forza e dignità che ha avuto lei. Uniamo le nostre forze e chiediamolo insieme a lei!

per aderire all’appello di Amnesty International: https://www.amnesty.it/egitto-Verita-per-Giulio-Regeni

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