Che libro metto in valigia?

Ecco ancora qualche consiglio di lettura per chi deve ancora preparare la valigia.

Maria Antonietta Macciocu, da scrittrice, ci manda questi suggerimenti:

Sangue Giusto di Francesca Melandri  (Rizzoli)
L’immigrazione attuale e il passato coloniale italiano(Etiopia nel 1936) si confrontano in una storia familiare densa di fascismo e fascismi passati e presenti, di negazioni e ricadute,  raccontata con un equilibrio emotivo e con un linguaggio preciso e controllato che spingono ad una riflessione sull’ambiguità storica ed umana degli italiani di ieri e di oggi.

Dove sei stata di Giusy Marchetta (Rizzoli)
Un figlio adulto ritorna nei luoghi in cui è cresciuto e cerca di capire il perché dell’abbandono di sua madre quando era molto piccolo.
Cercando la madre troverà la donna, a cui la maternità non ha impedito di esserlo.

Una vita come tante di Hanya Yanagihara (Sellerio)
Con rara maestria, l’autrice racconta un universo maschile di violenza e sopraffazione, amicizia, solidarietà, amore tenero e devoto.
Se non vi sgomentano più di mille pagine che a volte si perdono in preziosismi  pleonastici, ma da cui  scaturiscono anche la generosità e l’ineluttabilità della vita raccontate in modo poetico e ipnotico.

Non fa niente di Margherita Oggero (Einaudi)
Una giovane serva fa un figlio per la coppia sterile dei padroni.
La nascita del bambino legherà le due donne da perpetue collaborazione e amicizia, con una maternità complice esercitata da entrambe in modo differente ma ugualmente positivo.
Sullo sfondo la Torino dalla guerra ai giorni nostri, il tempo che passa, le generazioni che si avvicendano.

Da Stefania Albis questo libro che sarà magari utile a giovani mamme:

Mamme con Partita IVA – Come vivere allegramente la maternità quando tutto è contro di Valentina Simeoni (Sonzogno)

«Mi chiamo Valentina e sono una di voi: lavoratrice autonoma dal 2012, partita Iva dal 2013, mamma dal 2016.» Ma Valentina è una mamma un po’ particolare: poiché la cosa che le piace di più al mondo è, parole sue, osservare la gente, ha studiato per diventare antropologa. Questo non le ha impedito di fare tutti i mestieri del mondo: l’operaia, la gelataia, la copywriter, la cuoca – e oggi fa l’insegnante di italiano per stranieri. Ma osservare la gente rimane la sua vocazione. E così ha cominciato a raccogliere storie di altre donne che, come lei, stanno affrontando la maternità nella condizione tutta particolare della lavoratrice con partita Iva, perennemente appesa alle scadenze, perennemente in cerca di lavoro, perennemente in lotta per farsi pagare il dovuto. Ne è risultato un libro d’inchiesta drammatico ed eccitante, pieno di storie e di aneddoti, ricco di esperienze positive e negative. Nel quale ogni donna, specie se giovane madre o futura madre o desiderosa di essere madre, può trovare qualcosa di utile o confortante.

Questi invece i consigli di Luisella Zanin:

tutti e tre i libri di   Audur Ava  Olafsdottir di Einaudiinteressante scrittrice islandese:

il famoso Rosa Candida:  “«Avanziamo lentamente verso il coro, dove il sole rosso arancio apparirà all’alba. A poco a poco la luce delicata si apre un varco tra le vetrate variopinte, e si spande dentro la chiesa come un velo leggero di cotone bianco. Mia figlia è immobile sulle mie spalle. Mi faccio schermo con la mano e fisso lo sguardo direttamente nello splendore accecante. È allora che la vedo, lassú, nella vetrata del coro: la rosa purpurea a otto petali. Nello stesso momento in cui il primo raggio trafigge la corolla e va a posarsi sulla guancia della bimba».

il singolare  Il rosso vivo del rabarbaro: sfida alla vita ed a se stessa, di una giovanissima donna ( nella solitudine per una madre a lei presente ma lontanissima) , nello scenario della poco cromatica natura islandese.

e per chi, come Luisella, si deliziasse di nature nordiche, con le loro tinte fosche, le loro piogge cupe e interminabili… La donna e’ un’ isola: ritratto di una donna  abbandonata, di una relazione e di un viaggio inconsueti…la protagonista dell’ Islanda fa proprio il giro…viaggio come cambiamento…e non smette mai di piovere…ma tranquille, e’ pure divertente!

E tornando alla narrativa italiana… Bellissimo, se pur doloroso, Bella mia  di Donatella Di Pierantonio, sapiente ed impressionante  descrizione del dolore, della disperazione e della capacita’ di una donna di andare oltre; lo scenario e’ il terremoto dell’Aquila.

 

 

 

 

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