Noi non torniamo indietro nella battaglia contro l’Allontanamento Zero!

Laura Onofri – SeNonOraQuando? Comitato di Torino

Le dichiarazioni  dell’assessora Caucino ,non hanno bisogno di commento, talmente risultano offensive e sessiste nei confronti di tutte le donne, madri naturali, adottive, affidatarie e non madri, risultano sgradevoli e deplorevoli perché prive della minima sensibilità, risultano preoccupanti se a farle è una rappresentante delle Istituzioni che ha deleghe così delicate come quelle alle Politiche della Famiglia, dei Bambini e della Casa, del Sociale e delle Pari Opportunità della Regione Piemonte

Purtroppo però, non stupiscono perché si inseriscono in un contesto in cui forze integraliste e illiberali continuano sistematicamente e in modo diffuso a porre sotto attacco le nostre libertà.

Dal Congresso mondiale delle famiglie di Verona abbiamo assistito ad una continua offensiva contro i diritti delle donne, i diritti LGBT, i diritti sessuali e riproduttivi da parte di forze che  ammettono un unico modello di famiglia, quella “naturale” e biologica, famiglia indissolubile anche quando situazioni gravi, di violenza  e di abuso la attraversano mettendo a repentaglio la salute fisica e psichica proprio di quei bambini e bambine che l’assessora Caucino dice, a parole, di voler salvaguardare.

La strategia di queste forze politiche è chiara: creare un terreno di consenso rassicurante, anche da un punto di vista comunicativo e di linguaggio,  attorno a temi impossibili da contestare (famiglia, figli, rispetto per la vita) e contestualmente sferrare attacchi sempre più specifici a diritti faticosamente acquisiti nel corso di lunghi anni di battaglie, e a leggi indirizzate a garantire l’interesse primario dei minori, la dignità degli individui attraverso la possibilità di scegliere liberamente riguardo ai propri destini familiari (divorzio), alla propria maternità (contraccezione, interruzione volontaria di gravidanza, la riproduzione assistita), ai propri orientamenti sessuali.

Il disegno di legge Allontanamento Zero di Caucino rientra in una strategia nazionale ed europea  di cui è chiaro l’obiettivo: alimentare la paura nei confronti di ciò che può essere percepito come diverso, come contrario all’”ordine naturale delle cose” e, quindi, potenzialmente pericoloso; fa parte di questa strategia il ridurre le donne a ruoli antichi, funzionali unicamente alla procreazione e al servizio della famiglia; fa parte di questa strategia ignorare il  carico di violenza che si abbatte quotidianamente sulle donne e sui loro figli: negando, nei fatti, la realtà dei maltrattamenti familiari, la piaga dei femminicidi e anche quella dei figlicidi.

Noi che da sempre ci battiamo per l’autodeterminazione dei diritti sessuali e riproduttivi, per la democrazia e la laicità dello Stato, perché ciascun individuo possa scegliere liberamente ciò che riguarda la propria vita, il proprio corpo, la propria salute, il proprio lavoro, il proprio futuro, non siamo disposte ad arretrare di un millimetro. Siete avvisati: noi non torniamo indietro!

Articolo di Laura Onofri

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