“Mi ha picchiata e mi minaccia” La moglie denuncia il magistrato

La Repubblica 17 marzo 2020 Federica Angeli

Il procuratore generale della Cassazione Mario Fresa. La compagna lo ha accusato di averla colpita con un pugno alla tempia in casa al termine di una lite

Un pugno all’altezza della tempia destra e la minaccia di portarle via il figlio se avesse sporto denuncia. La violenza domestica, uno dei tanti episodi purtroppo, è avvenuta tra le mura di una casa dove, dall’esterno, la vita sembrava dorata.

Stando alla denuncia presentata in un commissariato del centro di Roma, l’autore della violenza è il procuratore generale della Cassazione Mario Fresa, 59 anni, lo stesso che l’11 febbraio scorso, nella sua requisitoria, chiese ai giudici della Corte di respingere il ricorso dei figli di Marianna Manduca, la donna uccisa nel 2007 dal marito dopo 12 denunce presentate negli anni contro le violenze subite in casa.

L’11 marzo, un mese dopo quella requisitoria, a chiedere aiuto alla giustizia è stata la seconda moglie di Fresa, una donna sudamericana di 32 anni, con cui il pg è sposato dal settembre del 2019, dopo una convivenza di tre anni. Il giorno prima, in quella casa nel centro storico, tra i due era nata una discussione per motivi di gelosia che era terminata appunto con un fortissimo pugno alla tempia ricevuto davanti alla tata del figlioletto dei due coniugi.

Erano le 15.30 dello scorso martedì. Malgrado le minacce, la vittima ha chiamato il 112. Quando gli agenti hanno visto la donna in quelle condizioni hanno chiesto l’intervento di un’ambulanza. In stato di shock la donna è arrivata al Policlinico Umberto I, dove si è immediatamente attivato il protocollo Eva per le donne che raccontano di aver subito violenza.

Dopo un esame eseguito in urgenza la donna è stata dimessa con 7 giorni di prognosi con una diagnosi di “contusione del volto” fin sotto lo zigomo e col consiglio medico di “riposo e antidolorifici”.

La mattina seguente, dopo essersi rivolta al telefono rosa per avere l’assistenza di una penalista che potesse seguirla, ha trovato il coraggio di andare a sporgere denuncia alla polizia. «Premetto di essere sposata con Fresa Mario dal 2019 e di avere un figlio nato ad aprile del 2018. Ero stata avvisata che mio figlio sarebbe nato con una malformazione e questo mi creava ansia, motivo per cui mangiavo molto e ingrassai. Dopo la nascita del bambino pesavo oltre 100 chili e il mio compagno mi recava continue offese, tanto che ero costretta a mangiare di nascosto perché lui me lo impediva facendo nei miei confronti una violenza psicologica».

Questo il racconto della donna, sempre nella premessa della denuncia, di una serie di soprusi del marito sopportati per amore e per preservare il rapporto.

Quindi arriva ai fatti del 10 marzo.«Alle 15 cominciammo a litigare perché notai che mio marito era intento a parlare al telefono con una donna. A casa era presente anche la tata che accudisce nostro figlio. Mario mi sferrò un pugno alla tempia destra cagionandomi un vistoso ematoma con rigonfiamento dell’area sopraccigliare. Sentendo le mie urla giungeva in camera da letto la tata che mi diceva: “Così non va, così finisce che ti ammazza” ».

L’ospedale, la denuncia e poi la fuga con il figlioletto a casa della madre, a Viterbo. La donna ha raccontato di aver ricevuto ulteriori pressioni, anche da amiche e colleghe dell’uomo. Tutte le avrebbero detto di tornare a casa e mettere a tacere tutto, perché nessuno avrebbe creduto alle sue parole e che non avrebbe dovuto rovinare la carriera e la vita del procuratore generale della Corte di cassazione. La donna è ora terrorizzata, ma la denuncia, per legge, non si può più ritirare ed è già nelle mani del pool antiviolenza della procura di Roma.

Articolo La Repubblica

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