Cosa è successo il 29 maggio 2020?

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PERCHÉ UN WEBINAR URGENTE CHE PRENDA SPUNTO DALLA CATASTROFE IN SIBERIA DEL 29 MAGGIO
È SCOPO DI QUESTO WEBINAR :
1. informare su un evento recente la cui portata non è ancora compresa
2. preoccupare in giusta misura e mettere in chiara relazione gli eventi con le cause principali del disastro
3. illuminando tutte le cause senza omissioni, sollecitare una revisione della loro percezione
4. contribuire ai messaggi rivolti alle istituzioni per reazioni adeguate al default planetario in atto
Obiettivo finale di questo evento è porre all’attenzione che il problema di salvarsi deve assurgere a
priorità tale da surclassare qualunque altro argomento e interesse particolare.
La ragione per cui riteniamo che il fatto non sia compreso:
stampa e tv non hanno quasi parlato del disastro appena avvenuto in Siberia oppure, salvo rare eccezioni
passate quasi inosservate, l’hanno presentato come l’ennesimo incidente petrolifero, ancorché grave:
1. senza informare sul precipitare della preoccupante situazione del permafrost e sulle conseguenze che
quindi si profilano,
2. senza dar conto, riguardo a questo, delle ulteriori e persistenti anomalie che negli ultimi 3 mesi si sono
aggiunte al già gravissimo sconvolgimento climatico,
3. senza porre all’attenzione la gravità del contesto globale e la necessità immediata di una forte reazione.
La ragione per cui riteniamo che la reazione al disastro in atto non sia adeguata:
Sia il Covid19 sia l’incidente del 29 maggio non sono che ulteriori fasi nel precipitare della catastrofe
annunciata in atto da molto tempo. Ma, benché si riconosca la causa ambientale della situazione in cui
versa il pianeta, sembra non si riesca a focalizzarla bene: si parla quasi esclusivamente di azioni a valle e di
“conseguenze economiche”, trascurando nei fatti la priorità assoluta di azioni radicali a monte.
Riguardo alle azioni a monte, inoltre, si guarda ancora al quadro delle cause in modo obsoleto,
escludendo da azioni e finanziamenti di riconversione la seconda causa riconosciuta più importante di
riscaldamento globale, e cioè la produzione e il consumo della carne.
Infine, si gestisce la crisi sanitaria senza sufficiente cura preventiva per il suo impatto ambientale.
Una reazione adeguata richiede fra le prime cose di non sottovalutare la seconda causa più importante:
1. riscaldamento / energia
2. carne
3. mobilità
4. industria
Il fattore 2 è fra le cause principali del disastro climatico ma anche fra le cause più facili da affrontare:
Fortunatamente i fattori 1, 3 e 4 sono ormai attentamente considerati. In modo inammissibile, invece, il
secondo fattore essenziale è lasciato tanto nell’ombra da venire praticamente escluso dalle priorità di
investimento, e nemmeno viene sufficientemente indicato nei comportamenti individuali necessari a una
inversione di tendenza. Per fare solo una citazione fra i tanti organismi che studiano soluzioni alla crisi
climatica, secondo il Project Drawdown “il contributo più efficace che ciascuno può dare contro il
riscaldamento globale è una dieta a base vegetale” o almeno ridurre il consumo di carne.
Un sacrificio, certo; ma molto più facile da attuare che stare al freddo o andare a piedi.
Il fattore prevenzione nell’impatto dell’emergenza sanitaria:
Allo stesso modo è stata fin qui gravemente insufficiente la capacità preventiva di ulteriori e gravi
problematiche ambientali scatenate, per l’emergenza sanitaria, dall’uso planetario di massa di presidi usa
e getta, disinfettanti e cloro. Un altro punto su cui siamo già in ritardo ed è necessario intervenire subito.

INIZIATIVA WEBINAR di una Rete di Associazioni

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