Le disuguaglianze sociali e di salute nel post COVID-19: ritorno alla “normalità”?

WEBINAR, lunedì 28 settembre 2020, ore 16.00 -17.30

Questo il link per collegarsi: https://who.webex.com/meet/boycet

Programma

16.00 Introduzione
Michele Marra – OMS
16.05 L’impatto disuguale della pandemia sulla salute
Giuseppe Costa – Servizio sovrazonale di epidemiologia – ASLTO3 – Regione Piemonte
16.20 Gli effetti del lockdown. Quali evidenze? Quali soluzioni per il futuro? Intervengono:
Nunzia De Capite – Caritas Italia
Riccardo De Facci – Coordinamento nazionale comunità di Accoglienza
Andrea Morniroli – Forum Disuguaglianze e Diversità
17.05 Discussione: E se si ripresentasse una pandemia? Come tutelare l’equità?
17.25 Domande finali e conclusione
Il webinar è organizzato all’interno del progetto CIV-N, avviato nel maggio 2020 dall’Ufficio europeo dell’OMS sanitàper valutare l’impatto del COVID-19 e delle politiche di distanziamento sociale sulla salute dei gruppi vulnerabili in Italia e per individuare appropriate politiche di contrasto.

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Le infrastrutture non ci cureranno né aumenteranno l’occupazione femminile

Noi Donne 11 luglio 2020 – di Giovanna Badalassi

Il COVID19 non è stata una guerra, bensì una crisi di cura che ha spazzato via i lavori di relazione e cura che le donne svolgono in gran numero (Ladynomics)…

In un periodo così funestato da notizie terribili, oggi vorremmo invece darne una che speriamo rasserenerà gli animi: tranquille/i, negli ultimi 4 mesi l’Italia non è stata bombardata. Niente atomiche o missili terra-aria, neanche bombettine light: proprio niente di niente.

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Perché senza donne non c’è ripresa

Corriere della sera – La 27 ora – 29 maggio 2020 Maurizio Ferrera e Barbara Stefanelli

La fase 2 è partita tra promesse di sussidi e bonus, ma ancora senza una visione. Due punti critici rischiano di indebolire dalle fondamenta la grande ricostruzione: l’assenza di un piano di investimenti per il lavoro delle donne e per la formazione dei giovani. Proviamo a vedere, in due puntate, che cosa potrebbe essere immaginato (e avviato presto) in questa transizione dalla quale dipende la chance dell’Italia di restare al passo con l’Europa migliore.

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Covid-19. Anche l’epidemia è una questione di genere

Quotidiano sanità 25 maggio – Maria Teresa Sorrentino, Paola Borelli, Rosella Zerbi, Chiara Rivetti

Gentile Direttore,
le donne che in questi mesi hanno dovuto proseguire il lavoro (Anaao in particolare parla delle sanitarie e delle mediche soprattutto, ma le criticità sono state vissute da tutte colore che hanno continuato a lavorare) hanno pagato un prezzo molto alto, in una società in cui la distribuzione del lavoro di cura è già, per usare un eufemismo, ineguale.

La chiusura delle scuole, con i figli forzatamente  a casa, ed il venire meno del sostegno dei nonni (quando presenti) per preservarli dal rischio di contagio, hanno ulteriormente complicato la loro vita, aggiungendo alla fatica fisica ed allo stress emotivo enormi problemi organizzativi. Non è stata rara anche una vera e propria distanza fisica , oltreché emotiva, imposta e difficile da tollerare nei confronti di bambini ed adolescenti già provati dalle ripercussioni della improvvisa interruzione della loro vita scolastica e di relazione.

La situazione è molto complessa e urgente perché le attività lavorative stanno riprendendo ma le scuole rimangono chiuse e anche la previsione di apertura dei centri estivi non sarà semplice, date le giuste restrizione previste per evitare il contagio. 
Spesso entrambi i genitori lavorano e per affrontare questi mesi sono state già esaurite tutte le ferie arretrate. 

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