Ferrara si dimette: un atto dovuto. Mai più offese alla dignità delle donne.

“Dalla Stessa Parte” accoglie con grande soddisfazione le dimissioni di Giulio Ferrara a Presidente Cotrab. Un atto dovuto per una candidatura inaccettabile.
Il movimento femminista “Dalla stessa parte” ha raccolto la denuncia di Cristiana Coviello e Angela Blasi, donne da sempre impegnate per i diritti delle donne sul territorio lucano, e ne ha voluto fare una battaglia collettiva e una questione nazionale. A noi si sono unite oltre 40 mila persone che su Change.org hanno fatto sentire la loro voce.

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“DALLA STESSA PARTE”: oltre 17000 le firme raccolte per chiedere la destituzione di Giulio Ferrara. Arrivano anchele Sardine a sostenere la richiesta

Comunicato stampa

Diventa un’onda nazionale la protesta lanciata dal movimento “Dalla Stessa Parte” che chiede la destituzione del Presidente di COTRAB Basilicata, Giulio Ferrara, condannato in tutti e tre i gradi di giudizio per violenza sessuale a danno di una lavoratrice.
La Petizione, lanciata su Change.org, sta volando verso le 20 mila firme e sta mobilitando il mondo dell’associazionismo non solo femminista, perché si ponga rimedio a questa inaccettabile situazione.

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IL PRESIDENTE COTRAB BASILICATA, CONDANNATO PER VIOLENZA SESSUALE, DEVE ESSERE DESTITUITO

DALLASTESSAPARTE ha lanciato questa petizione che ci sentiamo di sottoscrivere e condividere:

Il Consorzio Trasporti Basilicata ha il suo Presidente. È Giulio Ferrara condannato in via definitiva per violenza sessuale  su una dipendente ”abusando di relazioni di ufficio e di autorità”. É stato ritenuto adeguato per ricoprire una carica rappresentativa in nome e per conto di un consorzio di imprese.

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Livia Turco (Dalla Stessa Parte) scrive a Draghi: «Valorizzare il capitale umano delle donne per la rinascita del Paese»

Il Messaggero 23 agosto 2020

«Valorizzare il capitale umano delle donne per la rinascita del Paese». Livia Turco, promotrice del movimento Dalla Stessa Parte, risponde al professore Mario Draghi. Qualche giorno fa, al Meeting di Rimini, l’ex presidente della Bce aveva lanciato un appello al governo: «Ora è il momento della saggezza nella scelta del futuro che vogliamo costruire. Ai giovani bisogna dare di più: i sussidi finiranno e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri».
 

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Il “femminismo delle esperte” non basta: ora serve un grande movimento di donne

Corriere della sera – La 27 ora – Alessandra Bocchetti

Adesso che si cercano soldi per far fronte alla più grande crisi economica che il mondo ricordi e che ci travolgerà, su questo siamo tutti d’accordo, si parla convulsamente di miliardi. Se gli uomini rinunciassero a uno dei loro vizi più antichi, ne potremmo trovarne un bel po’, in casa , senza allontanarci troppo. Sapete quanto costa alla comunità la violenza degli uomini contro le donne? Costa 17 miliardi in un anno. E’ una stima del 2013, ora costerà di più. Ma non voglio parlare di violenza, voglio parlare di miliardi.


Da quando si parla di miliardi, quelli che dovrebbero arrivare dall’Europa per salvarci, le donne non contano più niente. Nessuno pensa di chiamarle ai tavoli dove si prendono decisioni. Ancora una volta gli uomini vogliono decidere da soli, per conto loro e per conto di tutti, come hanno sempre fatto. Le donne: utili ma non necessarie.
Svegliamoci dall’incantesimo, inutile aspettare il bacio del principe che non arriverà mai. “Ricostruzione” oggi è la parola corrente della politica, ma adesso non si tratta di “ri-costruire” si tratta di costruire un mondo diverso. Se oggi ormai stimiamo in anni l’acqua bevibile e l’aria respirabile, si deve cambiare registro in fretta. Il mondo dove pochi sono ricchissimi e molti sono poverissimi va a morte certa.

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