Anche per Torino è arrivato il momento di fare sentire forte la nostra voce a sostegno del ddl ZAN

Il Coordinamento Torino Pride ha deciso di lanciare anche a Torino la manifestazione a sostegno del DdL che contrasta discriminazione e violenza per motivi fondati sul sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Abbiamo scelto la data del 5 giugno che, da molto tempo, segna l’inizio di tanti Pride. La manifestazione è convocata alle ore 16,00 in Piazza Castello.

Invitiamo tutte le realtà associative, di movimento, sindacali a partecipare con i propri simboli; invitando altresì a dare massima diffusione di tale evento attraverso i propri canali informativi. Questa è diventata per tutti e tutte una battaglia di civiltà imprescindibile.

Anche Torino, tra le associazioni promotrici della mobilitazione nazionale, aderisce alla piattaforma nazionale utilizzandone claim e grafica.

Tutti e tutte insieme urleremo forte il nostro  al DdL che porta il nome di Alessandro Zan, e NO a qualsiasi ulteriore compromesso che lederebbe, ancora una volta, i nostri diritti e le nostre dignità.

Sul disegno di legge Zan

Studi sulla questione criminale 6 maggio 2021 – Tamar Pitch

Riceviamo e pubblichiamo un attualissimo commento di Tamar Pitch, direttrice della rivista Studi sulla questione criminale, sul dibattito in merito al disegno di legge Zan. Ringraziamo Tamar per il prezioso contributo!

Io non sono una fan della moltiplicazione dei reati e tantomeno dell’uso del diritto penale per il suo potenziale simbolico (e pedagogico). Dunque, ho storto il naso anche per la legge Mancino sulla criminalizzazione dei discorsi d’odio e di incitazione alla violenza per motivi razziali, etnici o nazionali. Però, questi reati ci sono già in parecchi ordinamenti, e l’estensione di questa criminalizzazione ai discorsi d’odio per orientamento sessuale e identità di genere (così, testualmente, chiamata in vari documenti) è stata richiesta più volte da organismi internazionali (cfr. per esempio, al Report of the Independent Expert on protection against violence and discrimination based on sexual orientation and gender identity, UN General Assembly, 12 July 2018, o la Risoluzione adottata dal Consiglio dei diritti umani, 30 giugno, 2016, intitolata Protection against violence and discrimination based on sexual orientation and gender identity).  E poi, forse, talvolta, il potenziale simbolico e pedagogico del diritto può venir utile: la violenza e il bullismo verso chi è percepito/a come omosessuale o transgender è in Italia una vera piaga, ed io apprezzo che questo ddl instauri una giornata contro l’omolesbotransfobia, soprattutto se in questa giornata di tutto questo si parlerà nelle scuole.

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Una lettera e sempre più firme per liberare il ddl Zan dalle sabbie mobili

Domani 11 aprile 2021 – Laura Onofri

Dopo essere stata approvata alla Camera il 4 novembre dello scorso anno, la proposta di legge Zan sui crimini d’odio e atti discriminatori legati a sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e  disabilità,  è approdata al Senato per la discussione finale.  Purtroppo in questi giorni la discussione del testo  ha subito un nuovo slittamento per un chiaro ostruzionismo della destra e del leghista  Andrea Ostellari, Presidente della Commissione Giustizia.

“La calendarizzazione del ddl Zan non è tecnicamente procedibile” asserisce Ostellari, chiedendo che il testo venga accorpato ad altri quattro disegni di legge e lo rimanda alla Presidente Casellati per la riassegnazione.

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Corpi politici

Corriere della sera La 27 ora – 13 luglio 2020 – Manuela Manera

in copertina: Pier Luca Cetera per la mostra che nel 2018 festeggiava i 10 anni di Casa Sponge a Pergola (PU)

In questi giorni è in corso un dibattito all’interno del mondo femminista. È un dibattito in differita, costruito a colpi di articoli su varie testate giornalistiche, comunicati stampa, interventi su blog e social. A portarlo alla luce è stato il ddl Zan. Non ci si scandalizza ovviamente per il confronto in sé o per la diversità di posizioni; l’universo femminista da sempre è stato ed è e sarà variegato e plurimo, è un oceano con molte correnti. È anche questa la sua ricchezza, è proprio dal pungolo di prospettive differenti che si amplia la propria visione. Quel che disturba in tutto questo, però, è che nell’osteggiare il ddl Zan di fatto si ostacola un passo in avanti da un punto di vista legislativo.
Si tratta, infatti, di integrare una legge già esistente, la legge Mancino (che, come si sa, punisce non le opinioni ma i discorsi d’odio, le discriminazioni e le violenze perpetrate “per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”), aggiungendo anche motivi “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”.

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Omotransfobia, Guarnieri: «Ritengo auspicabile che questa legge sia approvata quanto prima»

Gaynews – 8 luglio 2020 – Francesco Lepore

Domani in Commissione Giustizia della Camera terminerà la discussione generale sul testo unificato del disegno di legge in materia di contrasto e prevenzione alle discriminazioni e violenze per sesso, orientamento sessuale, genere e identità di genere, di cui è relatore Alessandro Zan (Pd). A fine seduta avrà luogo la votazione per l’adozione di esso quale testo base.

Abbiamo cercato di fare il punto della situazione con Francesca Romana Guarnieri, avvocata esperta in diritto antidiscriminatorio e socia di Rete Lenford.

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