Maggiori risorse per i Centri Antiviolenza: lo chiede anche il Consiglio Comunale di Torino

La Conferenza Stato-Regioni ha recentemente stabilito il riparto dei fondi stanziati dalla Legge 15 ottobre 2013, n. 119, la cosiddetta “Legge sul femminicidio”: dei diciassette milioni di euro disponibili solo 2.260.000 euro saranno destinati ai Centri Antiviolenza e alle Case Rifugio per il biennio 2013-2014. Ad ogni centro già istituito su tutto il territorio nazionale (352 in totale) andrà quindi un finanziamento per i due anni di circa 6.000 euro , una somma veramente ridicola e che non riuscirà a coprire nemmeno le esigenze minime dei Centri antiviolenza. Leggi il resto »

La Cassazione contro le norme sullo stalking: sbagliato il passo indietro sulla querela irrevocabile

da il Sole 24 ore 20 ottobre 2013

La Cassazione boccia la legge sul femminicidio appena approvata (tra le polemiche) dal Parlamento. A non piacere è soprattutto la possibilità di ritirare la denuncia per stalking quando è relativa ad atti non gravi (a fronte di gravi minacce ripetute, ad esempio con armi, la querela diventa irrevocabile). Leggi il resto »

Violenza sulle donne: reportage dal 1522, il centralino che aiuta le donne. 170 telefonate in un giorno

di Laura Eduati, L’Huffington Post 11/09/2013

I telefoni squillano in continuazione. Una professionista quarantenne chiama perché è tormentata dalle telefonate di uno sconosciuto che ora vorrebbe trascinare in tribunale per stalking. Una casalinga invece si abbandona ai singhiozzi: picchiata da anni dal marito già denunciato alla polizia, ora spera di trovare aiuto in un centro antiviolenza. E poi una madre anziana che vorrebbe sapere come aiutare il figlio a liberarsi da una ex fidanzata che pretende di ricucire una relazione a suon di minacce e pedinamenti.

Il centralino del 1522, il numero governativo contro la violenza di genere, si trova in una città che deve rimanere segreta. “L’ultima minaccia seria l’abbiamo ricevuta lo scorso weekend” ci racconta una psicologa che chiameremo Maddalena, una delle due incaricate a rispondere al telefono durante la nostra visita. Era la telefonata di un uomo in collera che promette di trovare l’indirizzo e denunciare il servizio. E Maddalena, come le altre professioniste che ruotano giorno e notte a turni di otto ore, ha compilato come ogni volta il modulo per registrare le molestie. Leggi il resto »