Laura Onofri
Ancora una volta, l’8 marzo sarà un’occasione importante, direi necessaria ed ineludibile per fare un bilancio sulla condizione delle donne oggi nel nostro Paese. Quest’anno poi si unisce un’altra ricorrenza storica: il 70° anniversario del primo voto delle donne, avvenuto alle elezioni amministrative del 1946. Anche allora…però alle donne non fu riconosciuto immediatamente il diritto all’elettorato passivo, ci volle il decreto legislativo n.74 del 10 marzo 1946 per accordarlo, mentre già l’anno precedente era stato accordato quello all’elettorato attivo.
Purtroppo le donne risultano ancora discriminate in ogni contesto: discriminazioni originate dai rapporti di genere e aggravate dalla privazione di risorse.
Nel nostro Paese, le donne fanno parte della fascia di popolazione più colpita dalla piaga della “nuova povertà”: sono le prime a perdere il lavoro e sono ancora importanti le differenze salariali.
Per non parlare del tasso di occupazione che è ancora ben al di sotto della media europea e lontano dal raggiungimento degli obiettivi della IV Conferenza sulle donne a Pechino nel 1995, infatti, in Italia, solamente una donna su due lavora mentre il 27,1% lascia il lavoro dopo la nascita del primo figlio.
E la situazione non migliora, certamente, per le donne immigrate, costrette ad affrontare discriminazioni di genere in famiglia e discriminazioni razziali connesse ai processi di integrazione, spesso molto lenti.
La conciliazione dei tempi del lavoro di cura e quelli del lavoro fuori casa, così come la condivisione del carico domestico con il partner sono ancora oggi obiettivi da raggiungere.
Il tema drammatico della violenza contro le donne rimane, purtroppo, una piaga insanata nel mondo e in Italia:gli ultimi dati dell’Istat dicono che nel nostro Paese circa 7 milioni di donne hanno subito violenza, fisica o psicologica, nella loro vita. Una donna su tre della fascia di età compresa tra 16 e 60 anni Leggi il resto »