La bocciatura delle politiche italiane, e di quelle di altri 14 paesi su 15 dell’Ue, arriva dal Consiglio europeo dei diritti sociali (Ceds) del Consiglio d’Europa, che si è espressa sul reclamo presentato dall’Ong University Women of Europe: “l’Italia ha violato i diritti delle donne perché ha fatto insufficienti progressi misurabili nel promuovere uguali opportunità per quanto concerne una pari retribuzione”.
Ristabilire l’ordine naturale? Una minaccia per i diritti umani in materia di sessualità e riproduzione in Europa
che si svolgerà lunedì 20 maggio 2019 alle ore 14.30 presso la Sala Lauree grande Blu del Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena 100, Torino).
Nell’estate del 2017, un documento dal titolo Ristabilire l’ordine naturale. Un’Agenda per l’Europa è arrivato all’attenzione del Forum Parlamentare Europeo sulla popolazione e sullo sviluppo. Il testo è comparso sul blog di Agenda Europa, una rete di mobilitazione che ha come obiettivo limitare la libertà delle donne nell’ambito della riproduzione, della sessualità, e della vita in generale, e per sostenere forti antagonismi nei confronti delle persone LGBTQ.
La pubblicazione è stata tradotta in italiano da SeNonOraQuando? – Torino che ha presentato il documento per la prima volta in Italia durante la contromanifestazione svoltasi in contemporanea al Congresso delle Famiglie di Verona e organizzata da molte associazioni per i diritti delle donne e per i diritti LGBTQ+.
In ogni paese europeo si delineano attività politiche ben illustrate nel documento che si stanno realizzando per promuovere il manifesto “Restaurare l’ordine naturale”; a volte con successo a volte no. In Italia alcune di queste azioni come nuove proposte di legge per sradicare leggi di civiltà, o approvarne di nuove per la restaurazione di questo fantomatico “ordine naturale”, sono già state intraprese da forze politiche del nuovo Parlamento e dal governo insediato un anno fa, forze che hanno stretto un’alleanza con gli attori italiani di Agenda Europa, come plasticamente sì è potuto vedere a Verona, al Congresso mondiale delle famiglie.
Unicamente per gli avvocati e le avvocate del Foro di Torino la partecipazione al seminario comporterà l’attribuzione di due crediti formativi, per ottenere i quali bisognerà iscriversi al seguente link:https://www.cirsde.unito.it/it/node/1477
SPECIALE EUROPA. Romania, Ungheria, Polonia: la guerra alla parità è partita dall’Europa orientale e centrale e lentamente si sta diffondendo sostenuta dalle chiese e dai governi conservatori e populisti
Gli oleandri che fioriscono nei giardini della Romania attirano sguardi pieni di ammirazione da parte di chi, passante o turista, se li trova davanti agli occhi. Rosa, bianco, viola e rosso, si stenta a credere che questi bellissimi fiori possano contenere un oscuro segreto.
Tuttavia, sotto la dittatura di Ceausescu, quando sia la contraccezione sia l’aborto erano vietati, le donne e le ragazze che desideravano porre termine a una gravidanza “difficile” solevano bere un infuso ottenuto dalle foglie fermentate di questa pianta. Leggi il resto »
Ieri la giornata internazionale degli anziani, oggi la festa dei nonni, e l’Eurostat diffonde i numeri sugli ultraottantenni. In Europa sono ancora soprattutto donne (64%), e tra i paesi Ue è l’Italia a registrare la percentuale più alta di anziani sul totale della popolazione (6,7% seguita da Grecia, Spagna e Portogallo), segno che i giovani se ne vanno e che le nascite sono sempre meno.
In compenso, gli ultraottantenni in Italia hanno un’aspettativa di vita inferiore a paesi come la Francia o la Spagna. Insomma, le nonne italiane stanno un po’ meno bene di quanto pensiamo. E a farne le spese sarà ancora una volta la “generazione sandwich“, quella delle cinquantenni alle prese con figli non ancora autonomi e genitori di cui prendersi cura.