L’ira delle femministe francesi per le nuove nomine di Macron

Internazionale 8 luglio 2020 – Solène CordierLe MondeFrancia

“Più che un affronto, è una provocazione!”. Il giorno dopo l’annuncio, il 6 luglio, della composizione del nuovo governo guidato da Jean Castex, le militanti femministe non riescono ancora a crederci. Si dicono sbalordite dalla nomina di Gérald Darmanin a ministro dell’interno, nonostante le indagini in corso su di lui per stupro, e di Éric Dupond-Moretti alla giustizia.

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La Francia vieta le modelle anoressiche. Servirà il certificato medico

Huffington Post  – 6 maggio 2017    – Silvia Renda

Per tutelare i più giovani, impedire la diffusioni di “immagini irrealistiche dei corpi” e lottare contro i disordini alimentari, la Francia ha approvato una legge che vieta alle modelle “magre in maniera non sana” di lavorare. Avranno l’obbligo di fornire un certificato medico, della durata di due anni, per dimostrare che il loro indice di massa corporea si trova all’interno di una gamma sana.

La misura sarà confrontata con i parametri di “sottopeso” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in base ai quali si deciderà se la modella è idonea a sfilare in passerella. Non è stato imposto però un indice di massa corporea minimo, dopo le proteste da parte di diverse agenzie di modelle.

“Esporre i giovani a immagini irrealistiche di corpi alimenta una scarsa autostima, che può portare a comportamenti dannosi per la salute”, dice il ministro francese della Sanità, Marisol Touraine, “Vogliamo evitare la promozione di ideali di bellezza inaccessibili, per prevenire l’anoressia tra i giovani. L’obiettivo è anche quello di proteggere la salute di un settore particolarmente a rischio”.

Non si tratta dell’unica azione attutata dal governo per lottare contro i disturbi alimentari e le degenerazioni dannose nel campo della moda: una seconda legge imporrà di attribuire l’etichetta “fotografia ritoccata” a tutte le immagini in cui la silhouette delle modella viene modificata in post produzione.

Le agenzie che dovessero utilizzare modelli senza certificati medici validi verranno punite con una multa pari a 75mila euro e una reclusione fino a sei mesi di carcere per i responsabili. Per la mancata certificazione delle immagini ritoccate è prevista una multa pari a 37mila 500 euro.

Visto il ruolo di primo piano che Parigi ha nel mondo della moda, le nuove misure potrebbero ripercuotersi sull’industria internazionale del fashion. In Francia i disturbi alimentari colpiscono circa 600mila persone e rappresentano la seconda causa di mortalità fra i 15 e i 24 anni, dopo gli incidenti stradali. Tra queste 40mila sono anoressici, il 90% donne.

In Italia la pillola più sicura non è la più economica

da Giulia.globalist.it 29 luglio 2013
Tutto quello che dovremmo sapere sulle pillole contraccettive e che nessuno ci dice. Di [Eleonora Cirant, giornalista, e Pietro Puzzi, ginecologo]

Le pillole contraccettive di terza e quarta generazione sono sotto indagine dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) per rischio di trombosi venosa e arteriosa.

Eppure, in Italia, un silenzio di pece è calato sull’argomento da quando, a febbraio, l’EMA ha avviato l’indagine in seguito al caso di Marion Larat. La giovane donna francese ha infatti fatto causa alla Bayer dopo essere stata colpita da un attacco celebrale che l’ha portata in coma e che l’ha lasciata con handicap gravi.

Nuove indagini confermano il doppio di rischio di trombo-embolia, legato all’uso delle pillole più recenti.

E mentre in Francia le donne ritornano alle più sicure pillole di seconda generazione o passano all’uso della spirale al rame (+ 45% in un anno), in Italia le pillole di 3° generazione, nate negli anni ’90, sono le uniche che si possano ottenere gratuitamente in quanto inserite dall’Agenzia italiana del farmaco tra i cosiddetti farmaci di “fascia A”, cioè rimborsati interamente dal sistema sanitario nazionale. Leggi il resto »

Basta differenze tra maschi e femmine. Rivoluzione culturale a scuola in Francia

di Stefano Montefiori da la 27 ora 22 giugno 2013

Dal 2009 c’è un asilo in Francia che offre ai bambini un’educazione «non differenziata secondo il sesso». Cioè, alla scuola materna Marcel Bourdarias di Saint Ouen, vicino a Parigi, si combattono gli stereotipi in base ai quali sono le femmine a giocare con le bambole, e i maschi con le macchinine.

Al rientro a scuola di settembre, per volontà dei ministri dell’Istruzione Vincent Peillon e dei Diritti delle donne Najat Vallaud Belkacem, quell’esperimento sarà esteso a circa 500 istituti della scuola primaria francese. Migliaia di famiglie saranno coinvolte. Il programma «Abcd de l’égalité» è la nuova frontiera dello scontro ideologico che oppone il governo socialista ai francesi più conservatori, e che ha visto scendere in piazza nei mesi scorsi centinaia di migliaia di persone contro la legge sul matrimonio degli omosessuali. Leggi il resto »

Uguaglianza: la Francia ci prova

Un governo 50 e 50, seminari di genere per i ministri, e un abbecedario dell’eguaglianza in tutte le scuole. E sui media contrasto agli stereotipi sessisti. Di [Alessandra Mancuso]

da Giulia.globalist.it  2 dicembre 2012

Uguaglianza, la Francia ci prova. Mantenute le promesse elettorali di Hollande: governo 50 e 50, una ministra per la parità, Najat Vallaud-Belkacem, un alto funzionario all’eguaglianza nominato in ogni ministero, i ministri tutti che hanno partecipato a un seminario sul tema, nomine di genere tra gli alti funzionari che hanno visto la presenza delle donne passare dal 17 al 28%. E poi, tra i primi provvedimenti approvati, rimborsi al 100 per cento dell’interruzione volontaria di gravidanza e contraccezione gratuita.

Il 30 novembre il governo ha insediato un Comitato interministeriale per i diritti delle donne.
Obiettivo: combattere le discriminazioni. Gap salariale del 25% (di cui un terzo a parità di lavoro), solo il 39% dei dirigenti a fronte del 62% di occupate non qualificate, quattro ore al giorno di lavoro domestico contro le due degli uomini, e il 2% delle francesi vittime di violenze fisiche o psicologiche in ambiente domestico secondo i dati dell’Osservatorio nazionale sulla criminalità.

Il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il presidente Hollande ha annunciato un progetto di legge sui diritti delle donne entro il primo semestre del 2013.

La ministra Najat Vallaud-Belkacem, che è anche portavoce del governo e si definisce “femminista”, è convinta che la lotta alle ineguaglianze passi però soprattutto attraverso un cambiamento di cultura e mentalità. Sono gli stereotipi la causa delle violenze sessuali, del fatto che le donne si indirizzino verso attività meno remunerative rispetto agli uomini, o che si facciano maggiormente carico dei lavori domestici.

Da qui un piano che punterà soprattutto sulla formazione: formazione degli insegnanti e degli studenti, con un “ABCD dell’uguaglianza” che sarà sperimentato inizialmente in cinque accademie. In futuro, è previsto un modulo di formazione all’uguaglianza e alla decostruzione degli stereotipi obbligatorio nelle scuole magistrali, che preparano gli insegnanti. Mentre per gli studenti un “apprendimento dell’uguaglianza” avrà luogo dalla fine della scuola materna alla fine della primaria.E diventerà effettiva l’educazione alla sessualità per “apprendere l’eguale dignità e il rispetto tra i sessi”.

Ma formazione anche delle figure professionali a cui si rivolgono le donne vittime di violenza (poliziotti, magistrati, medici, assistenti sociali).

E poi i media. In questo campo il piano punta alla “sensibilizzazione”. Il Consiglio superiore dell’Audiovisivo dovrà vigilare sulla “promozione dell’immagine della donna e contrastare la diffusione di stereotipi sessisti e immagini degradanti. France Television, la televisione pubblica, è chiamata ad assicurare una migliore rappresentazione di genere tra gli esperti interpellati nei programmi e a diffondere lo sport femminile. Stessa sollecitazione alla pubblicità.

Certo, si tratta più che altro di un appello alla “buona volontà”. E, altro limite del piano, le misure strutturali sono ancora da negoziare tra le parti sociali: dalla fissazione di un orario minimo del part-time, utilizzato soprattutto dalle donne, alla riforma del congedo parentale giudicato troppo lungo e fattore di allontanamento dal mercato del lavoro. Un congedo ancora quasi esclusivamente preso dalle donne. Il governo propone che il periodo sia ridotto (dura tre anni), che sia meglio remunerato e che una parte venga preso dai padri o, in alternativa, sarà perduto.

Infine è atteso nei prossimi giorni un decreto per fare applicare la legge sull’eguaglianza salariale nelle aziende: finora il controllo è stato aleatrorio. Ora, il governo francese vuole mettere in campo un controllo sistematico: le aziende dovranno inviare alle direzioni regionali del lavoro il loro “piano per l’uguaglianza” che sarà verificato in modo costante. Se non rispetteranno l’obbligo, previste multe fino allì1% della massa salariale