La Repubblica 3 luglio 2020 – Maria Novella De Luca
Il rapporto annuale fotografa un Paese impoverito, sempre meno equo, dove si è fermato l’ascensore sociale. Drammatiche le previsioni sulla natalità: in due anni potrebbero nascere 30mila bambini in meno. Ma reggono la famiglia e la coesione sociale
Un paese incerto, impoverito, segnato da profonde diseguaglianze. Reso ancor più fragile dalla pandemia e dalla crisi economica che ne è seguita e ne seguirà. Dove resiste però, oggi come ieri, il saldo rifugio del nucleo familiare. E nel quale, a sorpresa, nei giorni più duri del lockdown, è emersa una forte coesione sociale, “manifestata nell’alta fiducia che i cittadini hanno espresso nei confronti delle istituzioni impegnate nel contenimento dell’epidemia, e in un elevato senso civico verso le indicazioni sui comportamenti da adottare”.