Mondo donna di Lara Venè
Ormai nel linguaggio comune vengono definite quote rosa. Ma è un modo discriminatorio perchè sembra si tratti di un meccanismo per assegnare una quota di posti alle donne (il genere “rosa”) a prescindere dal merito, dalle competenze e dalle capacità.
Invece le quote rosa hanno lo scopo di garantire la partecipazione equa di entrambi i generi. Per questo si stabilisce che una percentuale di posti sia destinata al genere sottorappresentato, che storicamente, è quello delle donne. Nella loro formulazione, queste norme non contengono il riferimento alle donne ma sono gender neutral, garantendo quindi in modo paritario i due generi. In politica, le quote sono definite attraverso regole legislative o costituzionali e norme stabilite all’interno degli statuti dei partiti, che fissano una percentuale minima per ogni genere nella composizione delle liste elettorali, con lo scopo di riequilibrare la presenza dei due generi nelle assemblee rappresentative, storicamente, a sfavore delle donne.