Il soffitto di cristallo resiste

Laura Onofri

Per la prima volta una donna diventa avvocata generale dello Stato.

Una notizia passata abbastanza sotto traccia in questi giorni  è  la nomina di  Gabriella Palmieri Sandulli ad Avvocata generale dello Stato.

Come se fosse normale che una donna ricopra questo ruolo, in una delle massime istituzioni dello Stato, come dovrebbe essere normale in un Paese civile, ma invece non lo è.

L’avvocata napoletana Palmieri Sandulli  ha un curriculum veramente eccellente con il quale ha sbaragliato la candidatura di 7 uomini, tutti con più anzianità di lei.

Negli stessi giorni un’altra notizia è sulle prime pagine dei giornali, questa forse con più rilevanza mediatica (visti i tempi forse lo sport interessa più delle questioni di legge…): è la designazione di Stephanie Frappart ad  arbitrare la finale di Supercoppatra Liverpool e Chelsea ( i due club inglesi, vincitori rispettivamente delle ultime edizioni di Champions League ed Europa League che si affronteranno il prossimo 14 agosto al Besiktas Park di Istanbul)

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Le competenze per i CDA e le posizioni apicali ci sono: basta cercarle!

 Laura Onofri

Leggendo il sottotitolo dell’articolo  dell’11 aprile su La Repubblica (edizione di Torino sul caso Finpiemonte,) si rimane perplessi dalle dichiarazioni del Vice Presidente della Regione Reschigna:

 “Reschigna punta il dito contro il sistema “lacunoso di controlli” e la difficoltà di trovare manager competenti”

Stupisce  questa difficoltà perchè in Piemonte non mancano uomini e donne competenti, con esperienza e preparati, forse basta cercarli con logiche più indirizzate al merito che alle appartenenze politiche.

E proprio rispetto alle donne, vorrei ricordare ad Aldo Reschigna che c’è un Tavolo, di cui la Regione è uno dei soggetti promotori, che si chiama “Più donne nei CDA” creato dopo l’approvazione della Legge Golfo Mosca che promuove la rappresentanza femminile nei board delle società partecipate e nelle aziende quotate in borsa. Questo tavolo ha organizzato un data base in cui sono raccolti curricula di donne competenti, con esperienza e preparate: purtroppo è pochissimo utilizzato per reclutare candidate da nominare nei Consigli di amministrazione. Leggi il resto »

Ricerca. Cnr: per le donne è difficile fare carriera

Quotidianosanità.it – 16 aprile 2015 – Rita Viola

In Italia, nel settore della ricerca, all’inizio del percorso lavorativo si osserva una sostanziale parità numerica tra i ricercatori e le ricercatrici (52% vs 48%). Avanzando nella carriera, invece, le donne occupano soltanto il 24% delle posizioni apicali. Il ritratto fotografato nel volume Portrait of Lady curato da Sveva Avveduto e Lucio Pisacane dell’Irpps-Cnr

Nella ricerca, la presenza femminile in posizioni di rilievo e nelle sedi decisionali resta ancora bassa. Avanzando nella carriera, infatti, le ricercatrici occupano soltanto il 24% dei posti. Questi dati sono tratti dal volume Portrait of Lady, edito da Gangemi e curato da Sveva Avveduto, dirigente di ricerca dell’Istituto di ricerca sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Irpps-Cnr), insieme al collega Lucio Pisacane. Leggi il resto »