Un osservatorio per monitorare la diversità. Arriva la proposta di legge contro gli stereotipi nei libri di testo

Open 13 ottobre 2020 Angela Gennaro

L’Italia è al 76esimo posto su 153 paesi come equità di genere. «La scuola è il primo vero luogo in cui si combatte la disparità sociale», dicono da Movimenta. Primo firmatario, Alessandro Fusacchia

Le segnalazioni, a scuola, tra le chat di genitori e poi via in escalation sui social e sui giornali, sono cicliche. E i libri di testo al centro delle polemiche non risalgono, spesso, a decenni fa, ma solo a poco tempo addietro. Libri in cui può capitare di trovare scritte frasi come «Rossella è così bella da sembrare un angelo, mentre sua sorella è talmente brutta che nessun ragazzo la degna d’uno sguardo». Libri in cui le minigonne in fondo è meglio che le usi solo chi è magra. Testi in cui agli uomini capita di essere «talmente infuriati da non ragionare più». E in cui non mancano scene da grande classico: la mamma cucina, il papà legge il giornale.

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Bambole ai maschi e bimbe meccanico I giochi al museo per insegnare la parità

La Repubblica 21 dicembre 2019 – Laura Barbuscia

Nello spazio Explora a Roma, i bambini da 6 a 11 anni imparano a combattere gli stereotipi di genere capovolgendo i punti di vista

Un gioco senza differenze. Non una semplice inversione di ruoli ma un capovolgimento di punti di vista. Con i maschi che si cimentano nell’accudire i piccoli e le femmine che trafficano con arnesi da meccanici.

Le pari opportunità entrano a Explora, il museo dei bambini di Roma. È qui che i più piccoli, dai 6 agli 11 anni, combattono gli stereotipi di genere, giocando.

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I pregiudizi nelle frasi di noi giudici

La Repubblica 24 novembre 2019 Paola Di Nicola

I giudici hanno un ruolo decisivo nel perpetuare o disvelare gli stereotipi nella narrazione della violenza maschile contro le donne perché esprimono la parola ufficiale, enunciata in nome di tutti e nei confronti di tutti. Stabilire cosa sia violenza e cosa no lo decide il giudice, gli argomenti che usa trasmettono un modello che supera il fatto e diventa assoluto perché proviene da un’istituzione.

Se questo percorso è inquinato da stereotipi o pregiudizi li riprodurrà, riconoscendo loro anche efficacia giuridica. La magistratura ha una grande sfida davanti a sé, per questo va formata a proteggersi da abitudini inconsce, che appartengono a ogni essere umano e permeano inevitabilmente i processi.

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COME IL METODO MONTESSORI LIBERA I BAMBINI DAGLI STEREOTIPI DI GENERE

The Vision 22 ottobre 2019 Elisabetta Moro


Sono passati più di cento anni da quando Maria Montessori, nel 1907, fondò il suo primo asilo. Eppure il suo metodo di insegnamento, famoso a livello mondiale, come tutte le invenzioni geniali è sopravvissuto alla sua creatrice.

Ancora oggi, nonostante le critiche dei più scettici, il Metodo Montessori rimane un modello pedagogico valido ed estremamente moderno. Esiste un’ampia letteratura che analizza i suoi benefici sulla formazione dei bambini, che sottolinea soprattutto come promuova l’autonomia e il pensiero innovativo e ci sono diversi articoli che elencano gli imprenditori di successo di formazione montessoriana (dal CEO di Google Larry Page a Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia).

C’è, però, un particolare che raramente viene preso in considerazione: il Metodo Montessori favorisce la parità di genere e contribuisce a una formazione priva di stereotipi. Questo aspetto emerge dall’approccio pedagogico, pur non essendo chiaramente dichiarato tra gli obiettivi.

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Come gli stereotipi di genere cambiano il modo in cui le bambine vivranno la loro vita

The Vision 23 settembre 2019 – Elisa Giunti

I luoghi comuni su quanto i cervelli maschili e femminili siano strutturalmente e funzionalmente diversi sono diffusissimi. Queste tesi sono state accreditate per anni anche da articoli e apparenti evidenze scientifiche, che hanno avuto la funzione di fomentare il binarismo di genere e giustificare da un punto di vista neurofisiologico rigidi ruoli sociali che andrebbero invece superati.

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