Un osservatorio per monitorare la diversità. Arriva la proposta di legge contro gli stereotipi nei libri di testo

Open 13 ottobre 2020 Angela Gennaro

L’Italia è al 76esimo posto su 153 paesi come equità di genere. «La scuola è il primo vero luogo in cui si combatte la disparità sociale», dicono da Movimenta. Primo firmatario, Alessandro Fusacchia

Le segnalazioni, a scuola, tra le chat di genitori e poi via in escalation sui social e sui giornali, sono cicliche. E i libri di testo al centro delle polemiche non risalgono, spesso, a decenni fa, ma solo a poco tempo addietro. Libri in cui può capitare di trovare scritte frasi come «Rossella è così bella da sembrare un angelo, mentre sua sorella è talmente brutta che nessun ragazzo la degna d’uno sguardo». Libri in cui le minigonne in fondo è meglio che le usi solo chi è magra. Testi in cui agli uomini capita di essere «talmente infuriati da non ragionare più». E in cui non mancano scene da grande classico: la mamma cucina, il papà legge il giornale.

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Il rispetto e la dignità non si possono barattare

Laura Onofri

Quello che colpisce favorevolmente nella vicenda della settantesima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo sia in relazione alla partecipazione alla gara del rapper Junior Cally, sia per le note dichiarazioni del presentatore Amadeus, è che ci sia stata un’ondata di indignazione e di proteste provenienti non solo dal mondo del femminismo e dell’associazionismo femminile, ma anche da altri ambienti culturali. Indignazione e proteste perchè la Rai non può accettare e ammettere alla gara un cantante che con i suoi testi trasmette un modello culturale sessista e violento e che il presentatore di una delle manifestazioni più seguite in Italia, lanci messaggi  in cui le donne sono, ancora una volta, rappresentate attraverso stereotipi.

Non può perchè la Rai è un servizio pubblico e, come scrivono puntualmente in una lettera indirizzata ai vertici della nostra televisione pubblica le associazioni Rete per la parità e Donne in quota, la Rai è soggetta a tenere comportamenti in linea con il Contratto di Servizio Pubblico Rai-Mise 2018-2022 che prevede fra i suoi punti una serie di prescrizioni che sono state puntualmente disattese.

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Bambole ai maschi e bimbe meccanico I giochi al museo per insegnare la parità

La Repubblica 21 dicembre 2019 – Laura Barbuscia

Nello spazio Explora a Roma, i bambini da 6 a 11 anni imparano a combattere gli stereotipi di genere capovolgendo i punti di vista

Un gioco senza differenze. Non una semplice inversione di ruoli ma un capovolgimento di punti di vista. Con i maschi che si cimentano nell’accudire i piccoli e le femmine che trafficano con arnesi da meccanici.

Le pari opportunità entrano a Explora, il museo dei bambini di Roma. È qui che i più piccoli, dai 6 agli 11 anni, combattono gli stereotipi di genere, giocando.

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Come gli stereotipi di genere cambiano il modo in cui le bambine vivranno la loro vita

The Vision 23 settembre 2019 – Elisa Giunti

I luoghi comuni su quanto i cervelli maschili e femminili siano strutturalmente e funzionalmente diversi sono diffusissimi. Queste tesi sono state accreditate per anni anche da articoli e apparenti evidenze scientifiche, che hanno avuto la funzione di fomentare il binarismo di genere e giustificare da un punto di vista neurofisiologico rigidi ruoli sociali che andrebbero invece superati.

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Donne “da favola”. Evoluzioni e contraddizioni dello stereotipo femminile nel racconto fantastico

dal sito del Cirsde

Siamo liete di annunciare che è stato pubblicato il secondo volume della collana editoriale CIRSDe “Studi di Genere. Quaderni di Donne & Ricerca”:
Donne “da favola”. Evoluzioni e contraddizioni dello stereotipo femminile nel racconto fantastico
di Carlotta Papandrea, prefazione di Federica Turco
L’e-book, in formato pdf, si può scaricare  qui  Leggi il resto »