Tutta mia la città

in.Genere     28 giugno 2017   – Claudia Bruno

Dai grandi centri alle periferie, la mappatura dei tessuti urbani riparte dai quartieri per capire come le donne vivono gli spazi. Ne parliamo con Keti Lelo di Mapparoma ed Eleonora Gargiulo di Freeda

 

Tempo fa, in un’intervista, la sociologa urbana Francesca Zajczyk lanciava su inGenere un appello: istituire nelle amministrazioni locali la figura del gender city manager per progettare territori più inclusivi. Una figura che già esiste in città come Vienna e Stoccolma, all’avanguardia nel settore della pianificazione urbana. Adesso, mentre Torino si impegna a fare fare da apripista in Italia, nascono e si evolvono nuovi progetti e strumenti per ripensare le città tenendo conto dell’esperienza che le donne hanno degli spazi.

La tendenza sembra quella di ripartire dai quartieri, unità a più stretto contatto con le vite delle persone. È quello che prova a fare la piattaforma open source Mapparoma, che con l’aiuto di software statistici e di analisi territoriale (GIS) ha iniziato a mappare le zone urbanistiche che nella capitale rispecchiano con maggiore veridicità le variazioni territoriali. “Nella città queste zone corrispondono ai quartieri” ci spiega Keti Lelo, geografa e docente di economia urbana all’Università Roma Tre, tra i ricercatori che hanno dato vita al progetto.  Leggi il resto »

Sette cose che puoi fare per crescere un figlio femminista

in.Genere   12 giugno 2017   –   Anna Maffioletti

Per un mondo davvero senza stereotipi c’è bisogno che cambino anche gli uomini. Un elenco di azioni che i genitori dovrebbero rivolgere ai figli maschi

Come cresciamo i nostri figli maschi? Cain Miller sul New York Times scrive che esiste ormai una consapevolezza diffusa sul crescere delle figlie che combattano gli stereotipi e che possano esprimersi in ogni campo e realizzare qualunque sogno. Questo non è vero per i maschi. Se vogliamo una società libera da stereotipi di genere il problema educativo esiste anche per l’altro sesso. È in età prescolare che i bimbi assimilano gli stereotipi e incominciano ad agire seguendoli o interpretando gli altri attraverso di essi. Che messaggio mandiamo ai nostri figli? Nel Regno Unito campagne come “PinkStink” (il rosa puzza) o “Toy is a Toy” hanno accresciuto la consapevolezza della necessità di non caratterizzare i giochi rispetto al genere – le bambole tutte rosa o i secchielli di sabbia rosa e azzurri – e di evitare, nei negozi di giocattoli reparti segregati in base al genere, ma questo non basta. Una società che non si basi su stereotipi di genere ha bisogno non solo di donne femministe ma anche di uomini femministi. Leggi il resto »

Una storia a metà

In.Genere  6 giugno  – Elisabetta Serafini

Nelle scuole italiane i manuali raccontano ancora una storia a metà, dove le donne non compaiono oppure sono un’eccezione. L’indagine condotta su 18 volumi di 15 case editrici

L’inclusione della storia delle donne e degli studi di genere nei libri di testo in Italia è senza ombra di dubbio un traguardo ancora lontano dall’essere raggiunto, nonostante la normativa relativa alle pari opportunità abbia alle spalle una storia più che ventennale.  Leggi il resto »

Dalle sorelle Brontë a Margherita Hack:cento storie di donne vere, vincenti, ribelli

La Stampa Tutto Libri   12 marzo 2017   – Nadia Ferrigo

«Alle bambine ribelli di tutto il mondo: sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia. E, nel dubbio, ricordate: avete ragione voi». Questa la dedica di Storie della buonanotte per le bambine ribelli , edito da Mondadori e a pochi giorni dalla pubblicazione in testa alla classifica italiana dei libri più venduti.

È la versione italiana di Good Night Stories for Rebel Girls, ideato da Elena Favilli, imprenditrice e giornalista, e Francesca Cavallo, autrice e regista teatrale. Vivono a Venice, in California, e sono le ideatrici di Timbuktu Labs, laboratorio di innovazione dei media per l’infanzia: dai libri ai laboratori interattivi, possono contare su due milioni di utenti in più di 70 Paesi per «costruire una comunità globale di genitori progressisti». Il volume raccoglie cento favole della buonanotte con protagoniste «cento donne straordinarie del passato e del presente che possano fare da modello positivo per le bambine», illustrate da sessanta artiste di tutto il mondo, dall’italiana Elisabetta Stonich alla sudafricana Thandiwe Tshabalala. Ancor prima di essere pubblicata, la raccolta ha incassato un record: è il libro più finanziato della storia del crowdfunding.   Leggi il resto »

Donne a fumetti, consigli per l’estate

In.genere 31 luglio 2014 –

Arriva l’estate, qualche giorno di vacanza e finalmente tempo per leggere con calma. Vi proponiamo una selezione di graphic novel: negli ultimi anni i libri illustrati hanno conquistato uno spazio sempre più grande nel mercato editoriale incentivando la produzione di veri e propri romanzi a fumetti, alcuni molto sofisticati, in cui immagini e parole danno vita a storie e personaggi complessi. Abbiamo selezionato per voi una raccolta di biografie per immagini, donne coraggiose, pioniere, donne fuori dagli schemi, vite eccezionali o semplicemente vite che hanno cose da insegnarci sulla nostra società e sull’identità femminile. Leggi il resto »