Coronavirus, in Russia impennata di violenze domestiche durante lockdown: Stato inerte e donne multate quando fanno denuncia

Il Fatto quotidiano – Anna Lesnevskaya 24 maggio 2020

La quarantena da coronavirus ha aggravato il problema della violenza domestica in tutto il mondo, ma in Russia, dove le botte in famiglia sono state decriminalizzate nel 2017 e dove manca una legge in materia, lo Stato rimane inerte, mentre gli ultraconservatori portano avanti la loro agenda. Secondo una lettera al procuratore generale inviata la settimana scorsa da alcuni deputati del partito di Putin Russia Unita – tra cui Vitalij Milonov, noto per aver promosso nel 2012 la legge anti-gay – i dati che testimoniano la crescita della violenza domestica in Russia durante la quarantena – +24% di chiamate al Telefono Rosa già a marzo – denigrano “l’istituto della famiglia e del matrimonio”. I deputati chiedono di verificarli, citando invece le statistiche del ministero degli Interni che danno i reati in famiglia in calo del 13% nei primi quattro mesi del 2020.

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Quando la casa non è un rifugio sicuro: la violenza contro le donne nel Decreto «Cura Italia»

Lunedì 18 Maggio 2020 Ore 16.30-18.30 Laboratorio didattico: «Ripensare l’emergenza. Crisi, pandemia, scenari futuri»

Intervengono:

Valeria Valente – Presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Femminicidio

Laura Onofri – Responsabile Regionale di Se Non Ora Quando (SNOQ)

Modera: Marinella Belluati – Università di Torino

Modulo – La violenza maschile contro le donne: Ripensare le strategie di intervento in periodi di emergenza

Per accedere all’evento come partecipante: https://unito.webex.com/unito/onstage/g.php?MTID=ecd06164a5a518b2c654892d7b27d66a4

Iniziativa dell’Università degli Studi di Torino

Coronavirus, Papa Francesco lancia l’allarme: violenze alle donne durante la quarantena

Il Messaggero 13 aprile 2020 Franca Giansoldati

Città del Vaticano – Sulle spalle delle donne pesa tanto la fase di emergenza del coronavirus. Il Papa mette in dito nella piaga delle violenze domestiche che di questi tempi sono frequenti per tanti nuclei familiari disfunzionali, costretti ad una coabitazione forzata, spesso in appartamenti piccoli. Papa Francesco ne ha parlato dopo la recita del Regina Coeli, dalla biblioteca apostolica.

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Cara Bonetti e caro Conte Aiutiate le procure a lasciare le donne e i bambini nelle loro case E trovate luoghi idonei a ospitare i maltrattanti

Corriere della sera La 27 ora 27 marzo 2020 Annarosa Buttarelli

La cosiddetta “emergenza nell’emergenza”, l’aumento della violenza domestica, ha colto un po’ di sorpresa l’ondata di buonismo che sta attraversando la comunicazione di massa; e stava per essere oscurata, tanto per cambiare, dalla previsione che “dopo” la pandemia niente sarà come prima.

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Nome in codice Mascarilla19, per sfuggire alla violenza machista

La Repubblica 22 marzo 2020 – Alessandro Oppes

L’appello di Sánchez a proteggere le donne confinate in casa con i loro aguzziniL’iniziativa dei farmacisti alle Canarie per far scattare l’allarmedi Alessandro Oppes La condanna è doppia. Costrette a casa dal confinamento imposto con la proclamazione dello stato d’emergenza, ma anche alla mercé, 24 ore su 24, dei loro maltrattatori. Scatta l’allarme violenza machista nella Spagna che vive i giorni più duri della pandemia. E per porre un freno a questo temuto e prevedibile danno collaterale dell’isolamento forzato, si ingegna per primo il governo regionale delle Canarie con un’iniziativa che ha subito raccolto consensi in tutto il Paese. L’hanno chiamata campagna Mascarilla-19, dal nome in codice che la vittima deve pronunciare se, con una scusa, riesce a liberarsi per un attimo del controllo asfissiante del suo aggressore dicendo che deve andare in farmacia. Basta che chieda una “mascarilla 19” (mascherina 19) e il farmacista sa di dover avviare immediatamente il protocollo d’emergenza: chiamare il 112 perché intervenga la polizia e le strutture pubbliche di assistenza contro la violenza machista. La proposta del Instituto Canario de Igualdad ha subito fatto il giro del web e in altre regioni, da Madrid a Valencia all’Andalusia, pensano di farla propria.I timori di una nuova esplosione di violenza tra le mura domestiche hanno trovato una conferma già venerdì sera — nel sesto giorno di quarantena imposta agli spagnoli — quando una donna di 35 anni è stata assassinata dal marito davanti ai due figli ad Almassora, in provincia di Castellón. E a Siviglia, una donna di 46 anni è ricoverata in gravi condizioni: il compagno ha tentato di sgozzarla con un coltello dopo che lei gli ha detto di voler mettere fine alla relazione.Appena due giorni prima, era stato proprio il presidente del governo Pedro Sánchez a lanciare l’allarme in Parlamento, chiamando alla «responsabilità di proteggere le donne» dalla «doppia minaccia » del virus e della violenza machista. Perciò l’esecutivo Psoe-Podemos ha subito varato un piano d’emergenza, che prevede tra l’altro la possibilità per le vittime di mandare un messaggio d’allarme con messaggeria istantanea geolocalizzabile alle forze dell’ordine, perché possano intervenire immediatamente nei casi più gravi.