Break the silence

Esce oggi Break the silence a cura di Mariachiara Cataldo, Giulia Chinigò,
Francesca Valentina Penotti, Francesca Sapey

Editore: Golem Edizioni

Break The Silence ITA è un progetto formato da quattro ragazze: Mariachiara Cataldo, Francesca Valentina Penotti,
Giulia Chinigò e Francesca Sapey. Il progetto nasce a Torino il 7 Giugno 2020 sulla pagina Instagram @breakthesilence_ita e in seguito sulla pagina Facebook Break The Silence ITA e si propone di operare insieme all’aiuto di esperti nel campo verso una maggior sensibilizzazione ed educazione riguardo alla violenza sessuale e di genere.

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Coronavirus e donne vittime di violenza

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Alla Ministra delle Pari Opportunità

Arrivano dalla Cina fondate notizie che  i casi di violenza domestica siano aumentati drammaticamente quando le persone sono state messe in quarantena, in gran parte del Paese,  durante  l’epidemia di coronavirus.

Sembra che il numero dei casi denunciati nella città di Jingzhou della provincia di Hubei sia triplicato a febbraio, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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Torino, alle donne vittime di violenza domestica un “kit di sopravvivenza” per non tornare più a casa

La Repubblica  25 giugno 2018

Un borsone con accappatoio, asciugamani, canottiera, pigiama, pantofole, tre cambi di slip e di calze, e anche fazzoletti di carta e assorbenti: alle donne che hanno il coraggio di denunciare le violenze subite in famiglia sarà subito consegnato un kit di prima necessità con tutto l’occorrente per non tornare a casa. Succede a Torino e l’iniziativa è del club Soroptimist, che l’ha realizzata con il patrocinio del Consiglio regionale del Piemonte dove oggi è stato presentato il progetto. Nel kit c’è anche una trousse con l’occorrente per l’igiene, che contiene bagnoschiuma, shampoo e saponetta,  spazzolino e dentifricio, cotton fioc e dischetti di cotone, spazzola, latte detergente, creme per il viso e per il corpo. Leggi il resto »

Violenza contro le donne, una nuova consapevolezza: il coraggio di una dodicenne

Corriere della sera – La 27 ora  26 maggio 2018   – Elena Tebano

«Possessione da sacro fuoco di #Metoo», l’ha chiamata l’avvocato di Harvey Weinstein venerdì, quando l’ormai ex produttore si è consegnato alla polizia di New York che l’ha arrestato con l’accusa di aver stuprato due donne. Una definizione carica di disprezzo, e il primo passo di una strategia difensiva che mirerà probabilmente a dimostrare come quel movimento abbia «confiscato» — parole sue — il caso. Vista la mole di accuse contro Weinstein c’è da dubitare che ci riesca, ma su una cosa l’avvocato ha ragione: il movimento #Metoo ha un ruolo in questa vicenda.

Difficilmente senza quel risveglio globale di consapevolezza, Weinstein sarebbe finito in un’aula di tribunale. È un risveglio che riguarda in generale i diritti delle donne: le denunce delle attrici di Hollywood sono state sì rese più potenti dalla macchina di sogni che è l’industria dello spettacolo, ma hanno trovato vasta eco nell’esperienza delle donne degli Stati Uniti, d’Europa e di molte parti del mondo.
Se quella scintilla ha potuto accendere un «sacro fuoco» è perché le donne, quasi ovunque, erano pronte.

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#Inquantodonna, non più vittime

Femministerie       26 novembre 2017     Cecilia D’Elia

Eravamo tante ieri mattina, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, a varcare i portoni di Palazzo Montecitorio. Troppe per essere contenute tutte nell’Aula della Camera dei Deputati. Un’invasione di donne in uno dei luoghi più importanti della vita democratica del nostro Paese. Chiamate lì dalla Presidente Laura Boldrini, a cui va riconosciuto il merito di aver fortemente voluto questo evento, per dare spazio alle parole delle donne che hanno conosciuto la violenza, e a quante lavorano per contrastarla. Superando problemi di sicurezza, di gestione e regia dell’appuntamento, di coordinamento delle diverse associazione e realtà coinvolte.

E’ stata una grande emozione essere lì. Ho varcato la soglia di uno dei portoni chiaccherando con Annalisa Rosselli, da un anno Presidente della Società Italiana degli Economisti, prima donna in quel ruolo, eravamo insieme a giovani ragazze con la loro insegnante, partigiane dell’Anpi, femministe bolognesi, donne dell’Udi. Un mondo variegato di biografie femminili e femministe, al fianco di donne che hanno conosciuto la violenza, ne sono uscite, o portano il lutto di un figlio o una figlia strappata alla vita. Donne determinate, che sanno cos’è la paura, ma conoscono anche come attraversala. Grazie ad altre donne, certo, ma anche e soprattutto a se stesse. Come ha detto Touria Tchiche “c’è un momento in cui devi decidere se sei la principessa che aspetta di essere salvata o la combattente che si salva da sola”. Leggi il resto »