Tim Berners-Lee: “Coronavirus rivela la forza di Internet. Ma stop al gender gap”

CorCom 12 marzo 2020

L’appello del co-fondatore del World Wide Web: “Accesso al cyberspazio strategico in situazioni critiche, ma va garantito a tutti”. E chiede ai governi interventi urgenti per bloccare minacce e aggressioni online

L’epidemia da coronavirus sta dimostrando quanto Internet sia un’ancora di salvezza. Ma per donne e ragazze ancora non funziona”. L’allarme parte da Tim Berners-Lee, uno dei padri fondatori del World Wide Web, che in una lettera aperta che celebra il 31esimo compleanno del web chiede interventi urgenti per rendere il cyberspazio più sicuro per le donne, “sempre più esposte a aggressioni online con molestie sessuali, minacce e discriminazioni”.

La lettera di Tim Berners-Lee

La “tendenza pericolosa” degli abusi online “sta costringendo spesso le donne ad abbandonare il lavoro e le ragazze a saltare la scuola”: il rischio è un danno alle relazioni e un’inibizione della libertà di espressione e opinione.

“Il mondo ha fatto importanti progressi sull’uguaglianza di genere – scrive Berners-Lee -. Ma sono seriamente preoccupato che i danni a donne e ragazze, in particolare quelle di colore, delle comunità Lgbtq e di altri gruppi minaccino questo progresso”.

L’avvertimento arriva un anno dopo che Berners-Lee ha lanciato il Contratto per il Web , un piano d’azione globale per salvare Internet da dinamiche che minacciano di trascinare il mondo in una “distopia digitale”. Senza affrontare gli abusi online misogini, gli obiettivi del contratto non possono essere raggiunti, sostiene l’informatico.

“Sta a tutti noi far funzionare il web per tutti. E questo richiede un’attenzione mirata di tutti coloro che realizzano la tecnologia, dai Ceo e ingegneri agli accademici e funzionari pubblici“.

Ecco i tre temi più urgenti

Tre temi in particolare richiedono attenzione “urgente“. La prima: il divario digitale che mantiene offline più della metà delle donne del mondo, in gran parte perché  troppo costoso o non hanno accesso alle attrezzature o alle competenze per usarlo.

Il secondo: sicurezza online. Secondo un sondaggio della Web Foundation di Berners-Lee, più della metà delle ragazze ha subito violenze online, tra cui molestie sessuali, messaggi di minaccia e condivisione di immagini private senza consenso. La stragrande maggioranza ritiene che il problema stia peggiorando.

Il terzo: sistemi di Intelligenza artificiale “progettati male” che ripetono e aggravano la discriminazione. “Molte aziende stanno lavorando per affrontare il problema – scrive Berners-Lee -, ma se non dedicano risorse e diversificano i team per mitigare i pregiudizi, rischiano di espandere la discriminazione a una velocità e una scala mai viste prima”.

Berners-Lee accende poi un riflettore sul coronavirus che “ha mostrato quanto sia urgente agire. Poiché i luoghi di lavoro e le scuole sono costretti a chiudere, la rete dovrebbe essere un’ancora di salvezza che consente alle persone di continuare a lavorare e ai bambini di essere educati”. I governi, conclude Berners-Lee, devono rafforzare le leggi contro gli abusi online.

Articolo Corcom

I diritti delle donne e il “golem” del web

Traduzione dal francese dell’intervento dell’avvocata Francesca Romana Guarnieri al Convegno “Nouveaux Dissidents – Nouveaux Résistants” Parigi 20 gennaio 2020 / Débat “Les libertés publiques face au golem numérique”

Buonasera a tutti e grazie davvero agli organizzatori di questo interessante convegno che ha permesso un confronto su temi fondamentali per lo sviluppo delle democrazie europee nei prossimi anni.

Oggetto del mio intervento saranno i diritti delle donne e il golem del web (che dà il titolo a questa tavola rotonda); in particolare, vorrei riflettere insieme a voi sulla doppia natura che hanno i social media e internet in relazione all’affermazione dei diritti delle donne.

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Un web amico per dire basta al cyberbullismo

GiULiA globalist   mercoledì 24 maggio 2017                                Stefanella Campana

Potere alla parola. Senonoraquando invita i ragazzi delle scuole medie e superiori a invadere la rete di messaggi video positivi

Invadere la rete con spot positivi, depotenziando quelli negativi, per un web amico. Per arginare, per dire basta al cyberbullismo aggressivo che colpisce le persone più fragili e la loro dignità attraverso denigrazione, diffamazione, manipolazione, una violenza spaventosa che ha già fatto molte vittime: Carolina Picchio, 14 anni, si uccide gettandosi dalla finestra nel gennaio 2013 perché perseguitata dai bulli sui social network. Dopo di lei in Italia si tolgono la vita Amnesia (2014), poi Tiziana (2016), ma nel mondo l’elenco di ragazze suicide per questo motivo si allunga.

Ora c’è anche una legge da poco approvata contro questo fenomeno che crea problemi soprattutto tra gli adolescenti. Ed è rivolto a loro il breve ma molto efficace spot realizzato da cinque studenti della scuola di Animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia di Torino coinvolti da Senonoraquando per lanciare un messaggio positivo ed efficace contro il cyberbullismo: su tante barchette in un mare tempestoso come può essere la vita galleggiano ragazze e ragazzi con l’immancabile cellulare in mano. Improvvisamente contro una ragazza si scatena una pioggia di insulti pesanti che la fanno affondare, ma poi un ragazzo si tuffa e la riporta a galla. Un gesto di speranza, un messaggio semplice ma coinvolgente grazie a un’animazione che cattura l’attenzione. Leggi il resto »

2° appuntamento di POTERE ALLA PAROLA lunedì 22 maggio

2°appuntamento  di  SeNonOraQuando? Torino   al 30° Salone Internazionale del Libro di Torino “Oltre il confine” che apre le porte giovedì 18 maggio

 

lunedì 22 maggio, ore 12,30, Spazio Arena Bookstock V Padiglione
a cura di SeNonOraQuando? Torino e Salone Internazionale del Libro di Torino

Come arginare la violenza sessista sul web?

Con il supporto dell’animazione del Centro Sperimentale Cinema di Torino, il progetto promuove un uso responsabile e positivo del web.
Illustra il progetto Albertina Bollati con i ragazzi del CSC presentati da Chiara Magri.

Contro lo stalking, un’App che rivela i numeri nascosti

Corriere della sera – La 27 ora 18 febbraio 2015 / Luca Zanini

Laura, che ha ricevuto 168 sms di minacce. Oksana, violentata e uccisa con una mannaia da un 35enne ospite della casa in cui lavorava come colf. Claudia, perseguitata e picchiata dall’ex marito, che si è poi tramutata in carnefice della di lui nuova compagna. Nadia, che si è vista puntare addosso una pistola dall’uomo respinto per mesi. Francesca e Giulia, madre e figlia, tenute in ostaggio da un marito-padre padrone, armato di pistola e munito di alcune taniche di benzina… Sono centinaia le storie di donne che hanno subito, affrontato e talvolta pagato con la vita le attenzioni di uomini ossessivi e violenti. Eppure ci sono anche tante altre che ce l’hanno fatta, che sono uscite dal tunnel, hanno superato l’incubo e si sono liberate dei loro persecutori. Perché lo stalking si può vincere. Magari con l’aiuto della tecnologia, come dimostra il successo di una App gratuita nata in Italia e ormai diffusa in 4 Paesi: il nostro, Francia, Spagna e Gran Bretagna. Leggi il resto »